Lettera ai Giovani Veronesi
Lettera ai Giovani Veronesi

Lettera ai Giovani Veronesi

Carissimi giovani,
Mons Giuseppe Zentila tragica morte per pestaggio di Nicola ha lasciato Verona civile e religiosa in uno stato d’animo di costernazione e di angoscia. Ci rifiutiamo però di siglare Verona come città prigioniera della violenza e dal facile delitto. Verona è ben altro. E soprattutto ci rifiutiamo di credere che il mondo dei giovani veronesi trovi nei cinque giovani responsabili del delitto, infame e allucinante, il modello di riferimento. Sono certo che ne provate sdegno. Anzi, che il fatto esecrabile suscita in voi una gran voglia di essere protagonisti non di morte ma di vita.In questo momento di comune dolore, vorremmo raccogliere qualche input che Nicola stesso vi affida. Sotto forma di SMS.La stagione di vita che la Provvidenza vi sta donando sia colta come opportunità di crescita, nel segno dell’amore, della responsabilità, della solidarietà, dell’operosità nell’impegno, della gioia e della fede.Divertitevi, perché siete giovani. Ma sempre con moderazione, senza lasciarvi travolgere dallo scatenamento incontrollato di stati d’animo irrazionali, resi ancor più tempestosi dall’assunzione di alcolici e stupefacenti. Ricordate che lo sballo è sempre una sconfitta. Del resto, vedete come la follia di una notte rovina la vita di famiglie intere che non hanno più pace. Su tutto abbia il sopravvento il buon sensoNon concedete nulla alla legge del branco che fa di voi dei gregari. Cercate la compagnia bella, pulita, allegra e persino spensierata, fedele al punto da potervene fidare. Abbiate il coraggio delle grandi vette, anche a costo di corrispondenti sacrifici, quelli del resto che non ricusate di affrontare per porvi in pole position nelle competizioni agonistiche.Valorizzate al meglio i giorni della vostra giovinezza.

Applicandovi evidentemente nello studio per assicurarvi una preparazione professionale adeguata e gratificante, ma anche donando del tempo a coetanei diversamente abili e a persone in difficoltà. Non c’è gioia più grande di quella che germina dal dono di sé. Gratuito e generoso. Per essere felici basta far felice qualcuno. Parlate, aprendovi alla confidenza, con chi vi è compagno autorevole di viaggio, come i genitori, i docenti di grande personalità, gli animatori di vostra fiducia, i presbiteri di profonda sensibilità.Fateci il regalo di mettere anche nelle nostre mani di adulti la password che ci consenta di entrare nel vostro mondo, di carpire la vostra sensibilità, di intercettare le vostre attese e le vostre problematiche. Dialoghiamo! A carte scoperte.Date senso al vostro vivere giovanile, anche nelle giornate tempestose. Ricordatevi che il senso del vivere val più del vivere e vi aiuta a vivere anche quando siete tentati di lasciarvi andare alla deriva. Che se troverete il Senso del vivere in grande, magari identificato in Gesù Cristo, sperimenterete la bellezza impareggiabile del vivere umano. Rinnovate l’alleanza con lo Spirito Santo ricevuto nella Cresima!Fatevi onore. Fateci vedere quanto valete e che siete una promessa e che non è giusto classificarvi soltanto dei piantagrane. Nicola conclude i suoi SMS con un appello: fate in modo, che il sacrifico della mia vita non sia stato inutile! Realizzate una vita di grande qualità. Degna dell’essere giovani. Più fortunata della mia. Senza paura di finire i giorni terreni in modo così tragico. Appunto perché il seme della zizzania di una cultura che snobba la vita è del tutto polverizzato.A nome di Nicola e dei suoi genitori, dei vostri genitori, come pure degli stessi aggressori, in preda allo spavento e ai rimorsi per ciò che hanno commesso, e in particolare dei loro genitori, affranti dall’angoscia, vi sono vicino con affetto e stima.

Giuseppe Zenti